- Gennaio 9, 2023
Bitcoin è una bolla speculativa finanziaria o investimento sicuro? [2023]
In questo articolo punteremo il dito sui motivi per cui viene detto che il Bitcoin è una bolla speculativa e ti spiegheremo perchè.
La criptovaluta Bitcoin è aumentata del 1,600% in due anni, ma gli sforzi governativi per rimuovere la sua quasi anonimità comprometteranno la sua popolarità in futuro…
Il prezzo di Bitcoin è cresciuto negli ultimi 12 mesi e la percentuale di crescita dal suo debutto resta stellare.
La pandemia del COVID e la paura hanno ingrossato le fila di chi investe in criptovalute.
Quindi perchè si dice che la criptovaluta Bitcoin bolla speculativa oggi?
O piuttosto è la vera grande scommessa vincente degli investimenti emergenti dal punto di vista della tecnologia finanziaria di nuova generazione?
La nostra migliore ipotesi è che nel lungo periodo la tecnologia crescerà e subirà grandi mutamenti e migliorie tecnologiche, ma il prezzo del bitcoin potrebbe crollare.
Se non hai seguito la storia del bitcoin, il suo prezzo è aumentato del 600% negli ultimi anni e del 1,000% negli ultimi 24 mesi.
A oltre $ 69.000 (a novembre 2021) di quotazione, una singola unità o coin di bitcoin ora vale più di 40 volte l’oncia d’oro.
Alcuni grandi sostenitori del bitcoin lo vogliono vedere andare molto più in alto nei prossimi anni…
Ma sarà vero?
Quale sarà la resistenza?
Che tetto massimo potrà mai sfondare?
È veramente il bitcoin è una bolla speculativa?
Ciò che succederà nel 2023 e nei mesi a venire dipenderà molto da come reagiranno i governi.
Tollereranno dei sistemi di pagamento anonimi che facilitano l’evasione fiscale e la criminalità?
Creeranno monete digitali proprie?
Un’altra questione fondamentale è come potranno i più di 1,000 altcoins penetrare il mercato delle criptovalute con successo come ha fatto il Bitcoin?
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Bitcoin è una bolla speculativa: Gli avvertimenti sulle criptovalute crescono di più quando la popolarità cresce
Credits Marco Cavicchioli
In linea di principio, è estremamente facile clonare o migliorare la tecnologia del bitcoin.
Quello che non è così facile è duplicare il risultato della credibilità raggiunta fino ad ora e il grande eco-sistema di applicazioni che si sono sviluppate attorno al mercato del Bitcoin stesso.
Per ora l’ambiente normativo rimane libero per tutti.
Ma fino a quando?
Il governo cinese, preoccupato per l’utilizzo del bitcoin come ICO, cioè raccolta di investimenti senza regolamentazione e come metodo che incentiva l’evasione fiscale, ha recentemente bandito il trading di Bitcoin in tutto il Paese asiatico.
Il Giappone, d’altra parte, ha dichiarato che il bitcoin è legale, in un’apparente idea di diventare il centro globale del mondo fintech.
Gli Stati Uniti stanno piano piano provvisoriamente seguendo il Giappone nel regolamentare la fintech, anche se quello che il governo statunitense attuerà nel 2021 è tutt’altro che chiaro.
L’Importante è che il bitcoin non abbia bisogno di vincere ogni battaglia per giustificare il suo prezzo elevato.
Il Giappone, la terza economia più grande del mondo, ha un rapporto di valuta / reddito straordinariamente elevato (circa il 20%), per cui il successo di bitcoin è un grande trionfo.
In Silicon Valley, i dirigenti stanno investendo forte in bitcoin e versando denaro nelle criptovalute concorrenti.
Dopo il bitcoin, il più importante è Ethereum.
L’ambizione di Ethereum è quella di permettere ai suoi utenti di impiegare la stessa tecnologia di negoziazione e scrivere “contratti intelligenti” per quasi tutte le necessità possibili.
A partire dagli inizi di novembre 2020, la capitalizzazione di mercato di Ethereum ammontava a 57 miliardi di dollari, contro i 337 miliardi di dollari del bitcoin.
Ripple, una piattaforma promossa dal settore bancario per ridurre i costi di transazione per i trasferimenti interbancari e d’oltremare, è al terzo posto non lontano.
Dietro le prime tre, ci sono decine di nuovi concorrenti.
La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che la tecnologia dietro le valute virtuali possa avere ampie applicazioni nella sicurezza della criptovalute, che attualmente rappresenta una delle più grandi sfide per la stabilità del sistema finanziario globale.
Per molti sviluppatori, l’obiettivo di raggiungere un meccanismo di pagamento più economico e sicuro ha soppiantato l’ambizione di sostituire i dollari con Bitcoin.
Ma è folle pensare che sarà mai permesso al Bitcoin di soppiantare i soldi delle banche centrali.
Una cosa è certa: i governi potrebbero consentire piccole transazioni anonime con valute virtuali; ma un’altra è sostituire le valute FIAT, cioè il dollaro e l’euro.
Permettere dei pagamenti anonimi su larga scala, renderebbe estremamente difficile il prelievo delle tasse o la lotta contro l’attività criminale.
Bitcoin è una Bolla: le criptovalute in stile bitcoin vinceranno la regolamentazione?
Sarà interessante vedere come l’esperimento giapponese si evolverà.
Il governo ha indicato che imporrà alle exchange di Bitcoin di mettere in chiaro i nomi e i cognomi di chi fa trading di criptovalute e dovrà raccogliere informazioni sui titolari dei depositi.
Tuttavia, ci si potrà scommettere che gli evasori fiscali globali cercheranno modi per acquisire bitcoin in modo anonimo all’estero e poi riciclare i loro soldi attraverso conti giapponesi.
Il trasporto della carta in valuta e in un paese è un grosso costo per gli evasori fiscali e i criminali; abbracciando le valute virtuali, il Giappone rischia di diventare un rifugio fiscale simile a quello della Svizzera – con le leggi della segretezza bancaria che si inseriscono nella tecnologia.
Se il bitcoin fosse spogliato della sua quasi anonimato, sarebbe difficile giustificare il suo prezzo corrente.
Forse gli speculatori di bitcoin stanno scommettendo che ci sarà sempre un consorzio di stati canaglia che permetteranno l’uso anonimo di bitcoin, o magari addirittura la Corea del Nord sfrutterà questa leva finanziaria.
Il prezzo del bitcoin scenderebbe a zero se i governi potessero osservare perfettamente le transazioni senza più essere anonimi?
Forse no.
Anche se le transazioni bitcoin richiedono una quantità esorbitante di energia elettrica, con alcuni miglioramenti, il bitcoin potrebbe ancora scendere sotto le commissioni del 2% che le grandi banche addebitano sulle carte di credito e di debito.
Infine, è difficile capire quali motivi potrebbero impedire alle banche centrali di creare le loro proprie valute digitali e di utilizzare tale regolamento per modificare le regole del campo di gioco fino a quando non vinceranno la partita.
La lunga storia della moneta tradizionale FIAT, ci dice che quello che il settore privato innovava, lo Stato a sua volta regola e approva.
Non abbiamo idea di dove il prezzo di Bitcoin andrà nei prossimi anni, ma di certo la regolamentazione è dietro l’angolo e quindi attenzione all’alta volatilità!
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Autore
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Giancarlo è uno scrittore a tempo pieno presso lecriptovalute.org. Ha oltre 13 anni di esperienza nel settore della creazione di contenuti. Laureato in economia e finanza, Giancarlo ha un vivo interesse nelle criptovalute a tenersi aggiornato con gli ultimi sviluppi nel mercato digitale.